Quattro persone sono state denunciate per una truffa in concorso che ha preso di mira due abitanti della Val d’Isarco. Le vittime, una donna di 51 anni e un uomo di 45, avevano ricevuto telefonate da individui che si spacciavano per agenti della polizia postale. Gli impostori sostenevano di aver rilevato accessi sospetti ai loro conti correnti e li convincevano a “mettere in sicurezza” il denaro tramite bonifici su conti dedicati alle presunte verifiche. Ingannati dal tono perentorio e dal finto linguaggio tecnico, i due correntisti hanno eseguito diversi bonifici per un totale di 5.500 euro. Solo in un secondo momento, insospettiti da ulteriori richieste anomale, si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Racines. Le indagini avviate dai militari hanno permesso, attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e dei movimenti bancari, di individuare i titolari delle utenze e dei conti utilizzati per la frode. I presunti autori — due uomini e due donne — sono residenti in Campania, Lazio ed Emilia-Romagna e risultano già noti alle forze dell’ordine per reati simili. Secondo gli investigatori, il meccanismo della truffa segue uno schema ormai diffuso in tutta Italia: telefonate da numeri intestati a prestanome, conti correnti “di passaggio” per le somme sottratte e l’uso di un linguaggio credibile che sfrutta la paura delle vittime di subire intrusioni informatiche.