Mentre cittadini e imprese affrontano costi crescenti e stipendi stagnanti, il Consiglio regionale fatica a rinunciare agli incrementi di indennità. “Uno spettacolo” definito “indecoroso” da Cgil, Cisl e Uil all’indomani del nuovo stop in Regione alla legge che bloccherebbe gli aumenti automatici degli assegni dei consiglieri. Forte la delusione della Consigliera Calzà del Pd, che contava sull’impegno preso a luglio dal presidente Kompatscher, quando era stato bocciato un emendamento che avrebbe bloccato a gennaio l’aumento, da 700 euro lordi mensili. “Proporremo una nuova legge” aveva detto allora Kompatcher, e invece la commissione legislativa ha respinto di nuovo il blocco, presentato stavolta da PD e Casa Autonomia, ma nella sostanza portato in Regione anche da Onda in ottobre. Il PD non si dà per vinto, ed è pronto a presentare lo stesso identico emendamento a dicembre. Anche i sindacati sono sul piede di guerra: “Chiediamo alle forze di maggioranza – scrivono in una nota - di giocare a carte scoperte e assumersi la responsabilità di aumenti evidentemente iniqui e fuori scala davanti a tutti i cittadini”. Da ricalcolare anche i vitalizi di 21 ex consiglieri, mentre le indennità superano gli 11.000 euro.