Per gli sportelli bancari sembra essere iniziato un lento ma inesorabile conto alla rovescia. Sono sempre di meno e, di contro, l’utilizzo di internet e del cosiddetto home banking sta ormai diventando una passi consolidata. E nonostante il numero delle chiusure sia minore in Trentino Alto Adige rispetto ad altri territori in tutta Italia, nemmeno la nostra regione può dirsi “al sicuro” da questo processo. I numeri arrivano dalla First Cisl e parlano chiaro: Trento e Bolzano sono al vertice per numero di sportelli rapportati alle rispettive popolazioni, ovvero 62 ogni 100 mila abitanti in Trentino e 61 per l’Alto Adige. Sul terzo gradino di questo podio la Valle d’Aosta con 50 sportelli. Dati positivi quelli regionali, considerato che a livello nazionale la media è di 33 sportelli e addirittura in Calabria e Campania se ne contano rispettivamente 17 e 18 ogni 100 mila abitanti. Ma lo scenario resta preoccupante se si considera che, ad oggi, il 44% dei comuni in regione ha un solo sportello sul proprio territorio e addirittura 24 mila persone sono sprovviste di questo servizio nelle loro vicinanze. Un numero che solo nell’ultimo anno è aumentato di 1.600 unità e che dieci anni fa toccava appena quota 9mila. E se in Trentino attualmente non possono contare sulla presenza di banche anche comuni quali Mezzocorona, Civezzano, l’Altopiano della Vigolana, Avio o Brentonico, per capirci tutte zone ben oltre i 4mila abitanti, di contro è altrettanto chiara l’esplosione dell’online: il 67% dei trentini utilizza l’home banking dal proprio cellulare, dato più alto del 55% nazionale. Resta comunque il tema dello sportello fisico, non solo presidio di comunità ma anche luogo di lavoro per gli impiegati del settore. Temi questi su cui si ragionerà anche in futuro.