Nell'enorme perdita del giro d'affari che la chiusura delle piste da sci comporterebbe va considerata la grave perdita economica che subirebbero anche almeno 7.000 lavoratori del comparto che sono a carattere stagionale, ovvero assistenti agli impianti, biglietterie, noleggio attrezzature ed alberghi. Secondo la Cgil del Trentino varrebbe la pena sacrificare il Natale per salvare tutto il resto della stagione.