Mercoledì 26 Gennaio - 09:15

Le classi in quarantena hanno sforato quota 490 - ieri erano 492 - e la confusione negli Istituti c’è, eccome, tra problemi di interpretazione delle norme e necessità di chiarimenti. Arrivano però le spiegazioni della Provincia, che applica criteri di imposizione della Didattica a distanza diversi rispetto a quelli nazionali, al fine di mantenere la scuola il più possibile in presenza. Nelle scuole dell’infanzia servono due positivi tra bambini o educatori per sospendere il servizio ma i piccoli che abbiano ricevuto sia prima che seconda dose o siano guariti dal Covid da meno di 4 mesi possono uscire e partecipare alle altre attività sociali, anche se non vanno a scuola. Per le scuole elementari e medie bastano invece due alunni contagiati. Per le scuole secondarie di secondo grado e la formazione professionale la Dad scatta con 4 positivi tra i ragazzi. Con solo 3 contagi si applica la distinzione tra vaccinati o guariti e non, con i non vaccinati in Dad e il resto di classe in presenza ma in autosorveglianza. La sospensione del servizio e la Didattica a distanza durano 10 giorni, contati dal primo giorno d’assenza in classe dei contagiati, e non dalla comunicazione della positività, compresi sabato e domenica. Tutti i contatti stretti dei positivi, e quindi il gruppo classe, vengono sottoposti a quarantena ma secondo la legge nazionale. Quindi chi ha ricevuto la dose booster, ha completato il ciclo vaccinale primario o è guarito da Covid da meno di 120 giorni, se asintomatico, deve usare mascherine FFP2 e autosorvegliarsi – ossia fare un tampone al primo sintomo – ma non va in quarantena. Chi già non frequentava al palesarsi delle positività in classe non verrà considerato “contatto stretto”, né sottoposto a quarantena e dunque non avrà obbligo di tampone per il rientro in classe. In tutti gli altri casi il test va fatto al termine della quarantena di 10 giorni, qualora applicata, o all’insorgere dei sintomi.