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A Trento si lavora (e guadagna) meno che nel resto del Nord

Sabato 10 Maggio - 12:06

A Trento si lavora meno che nel resto del Nord Italia e, anche, si guadagna meno. A metterlo nero su bianco la CGIA di Mestre in uno studio che rivela come al Nord si lavori in media 255 giorni, contro i 237 della provincia di Trento, al Sud appena 228. Sommerso, precarietà e part-time sarebbero le cause principali. Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2023 sono stati quelli occupati nella provincia di Lecco (con 264,9 giorni). Seguono i dipendenti privati di Biella e Vicenza. Ultimi della classe Rimini, Nuoro e Vibo Valentia che totalizza solo 193 giornate di lavoro. Dall’analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde pagate ai lavoratori dipendenti del settore privato emerge che, nel 2023, Milano è stata la realtà dove gli imprenditori hanno erogato gli stipendi medi più elevati: 34.343 euro. Seguono Monza-Brianza con 28.833 euro, Parma con 27.869 euro. I meno pagati lavorano a Vibo Valentia dove in un anno di lavoro hanno portato a casa solo 13.388 euro. La media italiana, infine, ammonta a 23.662 euro. A Trento, a fronte di una delle inflazioni più alte d’Italia, la paga media è sotto la media nazionale, e si ferma a 22.435 euro, con una retribuzione media giornaliera di quasi 95 euro. Va meglio ai vicini altoatesini, che lavorano meno dei trentini, fermandosi a 236 giornate, ma guadagnano di più: ben 26mila euro, con una paga giornaliera da 110 euro. È proprio il dato bolzanino a far balzare il Trentino Alto Adige in seconda posizione quando si parla di retribuzioni medie lorde regionali con 24.348 euro l’anno e quasi 103 euro l’ora. Prima rimane la Lombardia, con 10 euro di più per ogni ora lavorata.

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