La morte di Alessio Agostini - l’imprenditore trovato morto nella sua casa in via Suffragio a Trento mentre era ai domiciliari in attesa del processo, in cui era accusato di corruzione e turbativa d'asta in relazione al tentativo di acquisizione del Grand Hotel Imperial di Levico – ha lasciato tutti perplessi. All’indomani della tragedia non vi è ancora chiarezza, solo ipotesi, su una morte che ha colto tutti in contropiede. Alessio, giovane padre di famiglia da poco più di un mese, non lascia alcun biglietto di addio come solitamente accade nel caso di un gesto estremo. È la compagna a ritrovarlo ed è la stessa a richiedere alla Procura di Trento l’autopsia, l’ipotesi del suicidio non convince i familiari. A parlare è l’avvocato difensore di Alessio Agostini “Dopo l’ok della Procura la salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, si procede all’autopsia, a inizio settimana prossima dovrebbero già esserci i risultati”, spiega il legale Giuliano Valer. Tante le opacità sulla morte dell’imprenditore indagato nella maxi inchiesta “sciabolata”. Gesto estremo? “Nessuna avvisaglia” - afferma il legale difensore che dice - “Alessio Agostini era estremamente fiducioso, le indagini sulla sua persona lo avrebbero riscattato”. In attesa dei risultati dell’autopsia le forze dell'ordine effettueranno nuovi accertamenti sul teatro della tragedia.