E' stata presentata in questi giorni la mostra "Simboli", al museo entografico Trentino di San Michele all'Adige. Uno spazio espositivo in cui il tema protagonista è l'arte rupestre del Monte Bego e della Valcamonica, messi a confronto. Un obiettivo, quello dell'esposizione: valorizzare la ricerca sulle scritte dei pastori della Valle di Fiemme, grazie al numeroso repertorio, che comprende ben 48 mila iscrizioni dipinte correlate ai due più importanti siti alpini d'arte rupestre, per l'appunto il Monte Bego e la Valcamonica. Un viaggio che esplora tre contesti pastorali alpini con molte similitudini nello sfruttamento del territorio, ma che differiscono per tecnica di esecuzione e cronologia delle testimonianze rupestri. Tra le principali riproduzioni, la famosa roccia "dello Stregone" simbolod dell'arte rupestre del Monte Bego, accanto alla roccia "del Sole" e alle tipiche incisioni corniformi della regione. Per quanto riguarda invece la Valcamonica, si può ammirare la nota "Rosa Camuna", simbolo, oggi, della regione Lombardia, le statue stele "Bagnolo 2", "Ossimo 10" e la roccia "Capitello dei due pini". Per la Val di Fiemme, dedicata una riproduzione del palinsesto di scritte dipinte sulla parete del Trato. La mostra, curata da Silvia Sandrone del Musée des Merveilles di Tenda per il Monte Bego, da Angelo Eugenio Fossati dell'Università Cattolica di Milano per la Valcamonica e da Marta Bazzanella, entoarcheologa del METS, per l'integrazione della ricerca sulle scritte dei pastori della Valle di Fiemme, è visitabile fino al 30 settembre 2024