Tanto letale quanto difficile da scovare. A Brunico, in Alto Adige, la prima vittima sul suolo italiano: un ragazzo di 28 anni, deceduto a settembre 2024. Secondo gli inquirenti il giovane è morto per overdose da nitazeni: ovvero la più recente e pericolosa evoluzione degli oppioidi sintetici prodotti in laboratorio. Così viene definita sulla rivista accademica The Conversation. A poco più di un anno di distanza dal decesso, i carabinieri di Brunico hanno arrestato un altoatesino di 30 anni, sospettato di aver rivenduto quella dose letale, dopo aver acquistato lo stupefacente sul dark web. La zona d’ombra di internet, accessibile solo tramite motori di ricerca che garantiscono all’utente anonimato e protezione. Quasi impossibile, in questo contesto, fare stime precise su quanto possa essere ampio il mercato delle droghe sul dark web. Poche sono anche le strategie a disposizione delle autorità competenti per individuare i pusher della rete. Da inizio anno almeno 35 le segnalazioni in Alto Adige legate proprio ai nitazeni. Axel Bisignano capo procuratore di Bolzano, in conferenza stampa ha definito l’oppioide una bomba molto più potente del Fentanyl: pochi milligrammi possono risultare fatali.