‘Ndrangheta, camorra, malavita dedita allo spaccio, riciclaggio di denaro sporco. La Relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia aggiornata al 2024 fa un quadro di come in Trentino ci sia - e come – il problema della criminalità organizzata. Fondamentale l’opera di prevenzione, soprattutto sui bandi di gara per i cantieri finanziati con i fondi del PNRR, e quelli relativi alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. L’allarme lanciato all’indomani dell’inchiesta Perfido sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore del porfido trentino, ha reso più alta l’attenzione, scoprendo in regione tentativi di infiltrazione di compagini criminali, per lo più riconducibili al clan camorristico dei Casalesi. A Trento attenzione preventiva alle aziende impegnate nella costruzione della futura Circonvallazione Ferroviaria. Sul territorio non sono mancati episodi in cui sia stata riscontrata la modalità mafiosa, come l’operazione “Souvenir” conclusa con l’arresto di due indagati che a titolo intimidatorio avrebbero inviato alle vittime messaggi, tra cui uno scritto in dialetto calabrese, accompagnato da una testa mozzata di ovino. Il 4 dicembre scatta invece l’operazione “Romeo” e l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 soggetti tra cui professionisti, imprenditori ed esponenti politici per un presunto giro d’affari tra pubblica amministrazione e settore della speculazione edilizia. Fiorente anche l’attività di spaccio di cocaina e hashish di gruppi criminali magrebini e albanesi scoperta con l’indagine “Paprika”, addirittura fino all’interno della Casa Circondariale di Trento da dove uno dei capi impartiva direttive tramite un cellulare ai sodali in libertà. Sgominata anche una associazione per delinquere finalizzata ai furti d’auto di lusso e alla ricettazione grazie all’indagine denominata “Rally”.