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Aree a rischio abbandono, stanziati 10 milioni

Sabato 17 Maggio - 10:42

La Provincia ha stanziato 10 milioni – 5 per il 2025 e altri 5 per il 2026 – ma chi vuole accedere al contributo per spostarsi a vivere nelle aree a rischio abbandono deve mettere le mani al portafoglio. Per il 2025 sono previste due finestre temporali per la presentazione delle domande: dal 19 maggio al 30 giugno e dall’8 settembre al 23 ottobre. Le richieste dovranno essere inoltrate esclusivamente online dalla tramite la Stanza del cittadino, disponibile sul sito della Provincia. Attivo uno sportello informativo telefonico disponibile dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00, e la posta elettronica dedicata recuperocentristorici@provincia.tn.it. La misura si rivolge esclusivamente a persone fisiche (dunque non imprese) che siano, o diventino entro sei mesi, proprietarie o titolari di un diritto reale su immobili situati nei comuni interessati. Ogni richiedente può ottenere contributi per un massimo di tre unità abitative. È obbligatorio realizzare almeno un intervento di recupero sull’alloggio destinato a prima casa, da abitare personalmente o da affittare a canone moderato per almeno 10 anni. Il contributo può includere anche una quota per l’acquisto dell’immobile, purché non avvenga tra parenti o affini di primo grado, ma non è concesso un contributo esclusivamente per l’acquisto. Chi ha più di 45 anni e intende usare l’immobile come prima casa non deve risultare residente, alla data del 6 agosto 2024, nel comune in cui si trova l’alloggio. I contributi sono per la ristrutturazione fino al 40% della spesa nei centri storici e al 35% nelle altre aree, con un tetto massimo di 80.000 euro; per l’acquisto per 20% del valore dell’immobile oggetto di riqualificazione, fino a un massimo di 100.000 euro di spesa ammessa. L’immobile non può rientrare nelle categorie catastali A1, A8 o A9, non deve avere più di otto unità abitative né essere parte di un condominio. Ogni contributo sarà associato a un codice CUP, da indicare su tutte le fatture relative alle spese rendicontate. La rendicontazione dovrà avvenire entro 24 mesi dalla concessione del contributo. Infine è vietato cumulare il contributo con altri finanziamenti pubblici, comprese detrazioni fiscali, riferiti allo stesso intervento negli ultimi 10 anni. La misura riguarda i comuni di: Altavalle, Bleggio Superiore, Bondone, Borgo Chiese, Bresimo, Canal San Bovo, Castel Condino, Castello Tesino, Cis, Cinte Tesino, Dambel, Frassilongo, Grigno, Livo, Luserna, Mezzano, Novella, Ospedaletto, Peio, Pieve di Bono-Prezzo, Pieve Tesino, Rabbi, Rumo, Sagron Mis, Segonzano, Sover, Terragnolo, Tre Ville (esclusa la località Palù di Madonna di Campiglio, Comune Catastale “Ragoli II”), Valdaone, Valfloriana, Vallarsa, Vermiglio.

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