Con due stazioni, una a valle dell’area del liceo galileo, in via Bolognini, e l’altra nella zona sud ovest dell’università di Mesiano, un dislivello di 76 metri, una lunghezza del percorso di 161 metri e una pendenza media del 54,2%, l’ascensore inclinato che deve collegare Trento e la collina est è un’opera strategica, cui il comune non può rinunciare. Il bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione del collegamento verticale è andato però deserto. Il comune non si aspettava di avere nemmeno una offerta per i lavori, nonostante il caro materiali fosse in cima ai problemi delle imprese, e questo perché alcune ditte dopo i sopralluoghi in loco avevano manifestato il proprio interesse. Un interesse solo a parole però, che non si è tradotto nella effettiva volontà di aggiudicarsi i lavori. L'importo a base di gara era pari a quasi 4 milioni e mezzo di euro, i lavori riguardano sia la realizzazione dell'ascensore inclinato con cabina da 50 posti che il collegamento pedonale e ciclabile a valle della sede universitaria di Mesiano. Gran parte della struttura che costituisce l'impianto dell'ascensore con le relative linee di corsa è composta da elementi metallici ed è proprio il metallo nell’ultimo anno ad aver subito notevoli incrementi in termini di costi di produzione. Il comune però non può rinunciare all’opera: il progetto è stato predisposto con riferimento al prezziario 2022 della Provincia autonoma e si spera che ricalibrandolo al prezziario 2023, la situazione si possa sbloccare. Forte il rincaro previsto: da inizio anno il ferro è aumentato del 13%, l’acciaio del 20%.