Congedati per 45 giorni i lavori della commissione e le procedure di chiamata per il reclutamento dei docenti e dei ricercatori: lo ha deciso il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, dopo la sentenza depositata il 25 ottobre scorso dal Consiglio di Stato, che ha annullato le disposizioni del Regolamento universitario. Il Consiglio di Stato stabilisce infatti che sono stati violati i pur ampi margini di autonomia. La vicenda finita davanti alla giustizia amministrativa è partita quando un candidato nel 2022 è stato superato da una collega nella selezione per un posto a tempo determinato presso la facoltà di Giurisprudenza. Davanti ai giudici il ricorrente, assistito dall'avvocata Maria Cristina Osele, ha sostenuto che la selezione negli altri atenei italiani è più “trasparente e rigorosa”, poichè affidata alla sola commissione di esperti, senza l'intervento del consiglio di facoltà. Ma la decisione del Consiglio di Stato non riguarda solo questo caso specifico: sono infatti da annullare i provvedimenti relativi alla selezione a cui ha partecipato il ricorrente e alle disposizioni sul reclutamento dei docenti e dei ricercatori universitari, che sono differenti da quelle previste dalla legge nazionale. Ad essere parzialmente annullato è, quindi, il Regolamento stesso dell'Università di Trento che, nelle parti impugnate, ha superato i limiti dell'autonomia.