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AVS: "Residenza fittizia per persone senza dimora"

Martedì 01 Luglio - 11:06

“La persona che non ha fissa dimora si considera residente nel comune dove ha stabilito il proprio domicilio”. A sancirlo è un articolo di una legge datata 1954, poi modificato nel 2009 ed una volta, fino a pochi anni fa e prima che il servizio di accoglienza trentino cambiasse radicalmente, erano parecchi i comuni che applicavano questo principio. Oggi invece sono solamente Trento e Rovereto. Da qui l’esigenza di promuovere la cosiddetta “residenza fittizia” per persone senza fissa dimora, contenuta in una proposta di mozione di Alleanza Verdi e Sinistra e rivolta all’attenzione della giunta provinciale. Il riconoscimento della residenza sarebbe infatti il primo passo per accedere a servizi quali il medico di base, la tessera sanitaria, un conto in banca o il permesso di soggiorno. Ma il riconoscimento della “cittadinanza fittizia” rappresenterebbe anche un passo importante verso una maggiore integrazione, hanno aggiunto gli esponenti di AVS. Va ampliata la possibilità di chiedere ed ottenere aiuto dalle istituzioni ed ecco perché le richieste sono quelle di istituire procedure standardizzate, linee guida operative ed un costante monitoraggio di questo fenomeno.

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