Un nuovo caso, un altro allarme. Ha appena 9 anni il bambino rimasto intossicato nelle scorse ore dopo aver mangiato del formaggio prodotto con latte crudo, per la precisione il Puzzone di Moena. Il lotto coinvolto è stato immediatamente ritirato dal commercio, mentre per il bimbo l’infezione intestinale rimediata non ha, fortunatamente, portato a gravi conseguenze. Tempestivo comunque il ricovero all’ospedale Santa Chiara di Trento per scongiurare ogni possibile complicazione. Certo è che i casi ora cominciano a diventare numerosi. Già alla fine dello scorso novembre il Puzzone era finito nell’occhio del ciclone, con il ritiro di 38 lotti complessivi dal mercato e cioè oltre tremila forme. Questo perché un’altra bambina, di appena un anno, era finita all’ospedale in gravi condizioni. Serve perciò mantenere estremamente alta la guardia. Va però fatta una specifica: il rischio zero, come in tutte le cose, purtroppo non esiste. Impossibile infatti controllare ogni singola forma di formaggio, ecco perché giocherà un ruolo fondamentale l’informazione rispetto ai rischi che questi alimenti possono comportare, soprattutto per specifiche categorie di persone.