
È il legante silente che tiene insieme produzione, logistica e distribuzione “è il motore silenzioso dell'economia” – definisce in questi termini il commercio all’ingrosso Mauro Bonvicin presidente dell’associazione grossisti e piccole medie imprese del Trentino. “Senza l'ingrosso” – afferma Bonvicin -, “l'intero sistema si fermerebbe, siamo un punto di riferimento”. Conoscere questo settore vuol dire conoscere anche i suoi punti fragili di un comparto che negli ultimi dieci anni, tra inflazione e crisi energetica, ha subito un decremento medio annuo dell'1,2% nel numero di aziende. "Saper ottimizzare i costi" – spiega Bonvicin – "è fondamentale per sopravvivere". "Nel primo trimestre del 2024 la provincia ha registrato un calo del fatturato generale, ma l'ingrosso ha tenuto" – riferisce Bonvicin. Nonostante l’instabilità geopolitica e il saldo negativo delle cessazioni, secondo l'analisi dell'Associazione, il commercio all'ingrosso in Trentino ha mostrato una crescita costante fino a chiudere l'anno con un +2,5% nel quarto trimestre. Un risultato importante di un comparto che si compone di oltre 1.100 imprese attive, distribuite in cinque grandi macro-settori: alimentare, beni di consumo finale, attrezzature e beni strumentali, materiali e forniture tecniche, e una categoria "altro" che include l'informatica, l'elettronica e l'agro-zootecnia. Tra le sfide che il comparto è chiamato ad affrontare già oggi vi è quella della carenza di personale si cerca quel 10% di maestranze mancanti, soprattutto autisti con patente C e magazzinieri, lavori evidentemente sempre meno allettanti.