Incognita aumento dei costi per il Bypass ferroviario di Trento che preoccupa l'Osservatorio ambientale e per la sicurezza sul lavoro, che ha effettuato il suo nono sopralluogo al cantiere, mentre il ritardo già accumulato, da un anno e mezzo, rimane stabile. A Trento sud le frese del bypass ferroviario potranno iniziare a lavorare verso marzo 2026. "Rispetto al ritardo dichiarato dal titolare dell'impresa Tridentum al Consiglio comunale lo scorso 27 febbraio non ci stati sono ulteriori intoppi o ritardi", ha spiegato il coordinatore dell'Osservatorio Stefano Robol, precisando che da quando è stato istituito, nel marzo del 2023, l'osservatorio ha partecipato a più di centro incontri. Gran parte del ritardo sarebbe derivato dalla situazione idrogeologica, e in particolare geologica, con la presenza di massi rilevanti superiori nella diffusione rispetto a quanto l'analisi preventiva aveva individuato. Anche nella zona nord, ha spiegato l'ingegner Massimo Negriolli, presidente del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio, "l'impronta dell'opera comincia ad essere definita e visibile, perché sono in corso di realizzazione i cordoli guida, che corrispondono alle pareti laterali a limitazione delle opere stesse". Rimane un'incognita per il Comitato, invece, l'aumento dei costi. Secondo Negriolli ulteriori dettagli sui tempi e sui costi dell'opera si avranno nel momento in cui sarà validato il progetto delle opere di parte B, che riguardano il lavoro delle frese e che in questo momento è in fase conclusiva.