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Bypass, No Tav chiedono nuovo stop degli scavi

Giovedì 06 Febbraio - 16:37

Concluse le operazioni di recupero del materiale bellico, sul bypass ferroviario di resta sempre da sciogliere il nodo sulla bonifica dei terreni inquinati di Trento Nord. Il comitato No Tav trentino ha organizzato per sabato 8 febbraio un nuovo convegno, nella sala di rappresentanza della Regione, per discutere del progetto portato avanti da Rete Ferroviaria Italiana, Comune e Provincia di Trento. Le richieste del comitato non cambiano: stop ai lavori e concentrare le risorse del Pnrr sui lavori di bonifica dei terreni nell’area dell’ex scalo Filzi. Senza procedere con gli scavi. A tal proposito gli attivisti si appellano ai dati resi pubblici dall’Appa a luglio 2024, secondo cui sarebbero emersi pesanti livelli di inquinamento della falda acquifera. Che sempre a detta degli oppositori sarebbe rimasta contaminata da idrocarburi provenienti dai terreni occupati dall’ex Sloi e Carbochimica. Il tutto nonostante la presenza della barriera idraulica, già attiva dal 2001. Nel fronte dei contrari generano altrettanta preoccupazione la futura costruzione delle paratie laterali che dovranno sostenere la galleria. Il timore è che i due muri sotterranei, profondi trenta metri, possano dare vita a una diga contro cui si infrangerà la falda acquifera contaminata. Con la conseguente espansione dell’area inquinata verso i quartieri Solteri e Melta.

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