
Siccità, scioglimento dei ghiacciai, maggiori rischi di frane, valanghe, alluvioni. Ma anche biodiversità in pericolo, specie a rischio estinzione e diffusioni più frequenti di parassiti. Sono solo alcuni dei pericoli che il cambiamento climatico in atto potrebbe portare in Trentino nel lungo periodo. Temi oggetto di un convegno guidato da Romano Masè, direttore dell'Agenzia dell'Ambiente della Provincia Autonoma di Trento, alla Fondazione Caritro. Secondo l’esperto Anche il turismo potrebbe subire grandi stravolgimenti: in primis i più elevati costi delle villeggiature invernali, a causa della possibile scarsità di neve naturale, che spalancherebbe la strada a una totale destagionalizzazione. Due i principi da seguire per salvare ambiente e turismo montano: adattamento e mitigazione degli effetti. La Provincia di Trento ha approvato già nel 2021 un Piano Energetico Ambientale per la transizione verde del Trentino. Obiettivo dichiarato la riduzione del 50% delle emissioni al 2030. Mentre si punta al 2050 per una provincia autonoma anche dal punto di vista energetico.