Anche quest’anno a Trento non ci sarà alcuna ordinanza contro i botti di Capodanno: unica eccezione piazza Duomo in cui è vietato portare vetro, lattine e contenitori chiusi per bevande, così come utilizzare petardi, mortaretti o altri fuochi pirotecnici. L’ordinanza del sindaco Franco Ianeselli, valida dalle 18 del 31 dicembre alle 6 del 1° gennaio, riguarda anche bar e locali autorizzati all’esterno. L’accesso alla piazza sarà contingentato a un massimo di 5.000 persone. Chi viola l’ordinanza rischia sanzioni da 89 a 534 euro. Nel resto del Comune, solo raccomandazioni di prudenza. Una posizione che riflette equilibrio tra le richieste degli animalisti, la volontà di evitare danni agli animali e all’ambiente, e le pratiche adottate in altri Comuni – una linea condivisa con Rovereto, il secondo più grande centro del Trentino. Data l'assenza di un quadro nazionale di riferimento, ogni Comune decide da sé e la situazione resta frammentata sul territorio. Alcuni Comuni, come Pinzolo, Pelugo e San Lorenzo in Banale, stanno predisponendo divieti parziali o totali, mentre altri come Bleggio Superiore optano per limitazioni circoscritte alle aree sensibili. Ala e Villa Lagarina confermano divieti assoluti, con multe fino a 600 euro, per proteggere animali e persone e prevenire incendi. Il Parco Adamello Brenta ha invitato i comuni del territorio a limitare botti e fuochi d'artificio. A Bocenago non ci sarà alcun provvedimento, mentre in Valle del Chiese i sindaci diffonderanno un decalogo di regole e buone pratiche da adottare per poter festeggiare il Capodanno in sicurezza. In Val di Fiemme dieci Comuni hanno lanciato l’iniziativa «Fai brillare gli occhi di chi ami, non i botti», al fine di sensibilizzare la popolazione sui temi del benessere di persone fragili e animali, e dei danni ambientali provocati dai giochi pirotecnici. Il messaggio è chiaro: festeggiare sì, ma senza mettere a rischio chi ci sta accanto. Nella vicina provincia di Bolzano vige la “tolleranza zero” con controlli serrati e sanzioni pesanti, mentre la protezione civile locale ha chiesto prudenza visto l’elevato rischio incendi. In Alto Adige, esattamente come in Trentino, c’è scarsità d’acqua e carenza di neve: un motivo in più per moderare i festeggiamenti pirotecnici.