«Né la scelta dei requisiti di partecipazione alla gara, né quella di annullarla sono state scelte politiche». Lo ha ribadito il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, sentito in aula per un'ora in mezza in qualità di testimone della difesa nell'ambito del processo Sad. Il caso riguarda la gara da 800 milioni di euro per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico extraurbano indetta dalla Provincia nel 2018, e dalla Provincia stessa annullata, a poche ore dalla scadenza, per una fuga di notizie sui requisiti di partecipazione. Gli imputati, per turbativa d'asta, sono Günther Burger, ex direttore della ripartizione Mobilità e Markus Silbernagl, imprenditore a capo del consorzio Libus. Kompatscher, ascoltato dopo l'allora assessore alla Mobilità, Florian Mussner, ha ricostruito la giornata del 5 luglio 2018, ultimo giorno prima della chiusura del bando: la comunicazione del fatto che i requisiti (l'iscrizione al Ren, il Registro elettronico nazionale), di fatto, consentissero la partecipazione solo a Sad, la riunione con i tecnici che avevano dato parere positivo al proseguimento della gara, l'e-mail fatta trapelare a Gatterer e la successiva diffusione alla stampa che aveva «inquinato il sereno andamento della gara», e la scelta di annullarla. Prossima udienza il 16 dicembre.