“Il mestiere delle armi? Giornalisti con penna e stiletto. Il conflitto tra informazione e faziosità”. L’incontro con Aldo Grasso, giornalista e critico televisivo, e l’avvocata Caterina Malavenda è andato in scena a Castel Vigolo, sull’Altopiano della Vigolana. A organizzarlo il Comitato “Castel Vigolo Conversazioni 2023”, il cui presidente Antonio Tabarelli de Fatis è proprietario dello storico maniero trentino. Al centro di quella che è stata una conversazione tra critica del giornalismo e una sfera maggiormente legata agli aspetti giuridici del mestiere, quanto e come i giornalisti e il pubblico possano difendersi e debbano destreggiarsi tra informazione e faziosità. Finita l’epoca del cronista che “consumava le suole delle scarpe” si invoca un ritorno alla centralità dei fatti, a discapito delle opinioni che in quanto tali rischiano sempre di risultare faziose. Il grande cambiamento, ancora in fieri e tutto da comprendere e governare, è dovuto all’avvento di internet. Blog, siti, Social Media: nuovi mezzi che hanno portato alla ribalta le voci di chiunque, rendendo per l’utente difficile discernere tra fake news, fonti autorevoli e semplice chiacchiericcio. In questo quadro il giornalismo deve ritrovare la sua vocazione: essere punto di riferimento, approfondire, collegare i fatti, offrire interpretazioni senza risultare semplicemente “di parte”. La televisione deve continuare ad essere “comunità”, raccontando il territorio, utilizzando in punta di penna lo “stiletto” per far arrivare l’informazione che serve all’opinione pubblica. “Il giornalismo – ha concluso Grasso – è un baluardo contro l’azione degli uffici stampa”.