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Centro Sociale Bruno, sfratto rimandato

Giovedì 25 Gennaio - 10:28

Un errore ha temporaneamente bloccato lo sfratto del Centro Sociale Bruno. "La giudice – si legge in una nota del centro - ha accolto le osservazioni dei nostri legali: la disdetta inviata con una comunicazione via pec nel 2018 riportava una particella edificiale diversa da quella che riguarda l'edificio di Piedicastello, che abbiamo autorecuperato dall'abbandono e fatto vivere in 10 anni di attività sociale, culturale e politica. Nello specifico, tale inesattezza, mai rettificata in questi 5 anni dall'attuale c.d.a. di Patrimonio del Trentino, 'integra grave motivo ostativo alla pronuncia di rilascio'". La nota continua con la soddisfazione del Centro Sociale Bruno, visto che la pronuncia sospende lo sfratto e sposta la decisione ad una nuova udienza fissata per il 17 aprile 2024. Già a dicembre 2022 una lettera aperta chiedeva per il Bruno «una permuta gratuita di proprietà (come avvenuto con altri stabili della città) o qualche altro accordo che permetta la sopravvivenza di un centro, indispensabile antidoto alla disgregazione sociale così preoccupante anche in Trentino». Critiche invece da parte di Biada e Urbani, del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia. Mentre continua la campagna “Bruno non si caccia” che incassa la solidarietà del sindaco di Trento Franco Ianeselli e dell’assessore al welfare Alberto Pedrotti, relativamente all’intimazione di sfratto notificata da Patrimonio del Trentino, i due consiglieri si oppongono. “Ci pare troppo comodo – scrivono – criticare una società pubblica che pretende il rispetto delle norme e che sta realizzando una nuova parte di città, senza che il Comune offra un’alternativa in proprio”.

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