Al via in Trentino la campagna dedicata alle pensionate e ai pensionati per recuperare somme spesso non erogate automaticamente dall’Inps. A disposizione un nuovo sportello che si occupa dei cosiddetti “diritti inespressi”: integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, quattordicesima o assegni di vedovanza, riconosciuti a chi percepisce la pensione di reversibilità e l’indennità di accompagnamento. Benefici a cui molte persone avrebbero diritto, ma che l’Inps non riconosce automaticamente: è necessaria una domanda specifica, di cui spesso non si è a conoscenza. In Trentino sono molte le pensionate e i pensionati che potrebbero avere diritto a integrazioni e maggiorazioni dell’assegno. Si stima che nella provincia siano circa 33 mila le persone che vivono con una pensione fino a mille euro lordi al mese. Il progetto nasce proprio con l’obiettivo di tutelare chi percepisce importi mediamente bassi. La campagna punta a garantire che nessun pensionato rinunci, senza saperlo, a una parte del proprio reddito. E se emerge un diritto non riconosciuto, lo Spi accompagna dunque il pensionato nella richiesta all’Inps, con la possibilità di recuperare fino a cinque anni di arretrati.