
Niente libertà condizionale. Chico Forti resta in carcere, respinta dal Tribunale di sorveglianza la richiesta dei legali, una doccia fredda per Chico per la sua famiglia e per tutti gli amici di una vita che confidavano in un suo ritorno a casa. "Una grande delusione, una tegola in testa anche per Chico", questo il commento a caldo di Lorenzo Moggio, presidente del Comitato 'Una Chance per Chico'. Il 66enne imprenditore trentino era stato condannato nel 2000 all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike e da un anno continua la pena nel carcere di Montorio a Verona. Chico Forti ha già scontato una pena superiore a quella che gli sarebbe stata inflitta in Italia per omicidio volontario. "Ricorreremo in Cassazione" - afferma distrutto lo zio di Chico - “dopo 27 anni di attesa per la sua libertà c’è ancora chi fa una relazione tutta positiva per il suo ineccepibile comportamento e poi si attacca a un cavillo per bloccare la sua libertà condizionale. Chico rimane sempre in carcere, perché qualcuno lo vuole vedere morire la dentro”. All'indomani del No, dichiarazioni amare quelle di Gianni Forti.