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Cima Falkner, nuovo sopralluogo dell'elicottero

Lunedì 04 Agosto - 05:55

È stato effettuato un nuovo sopralluogo su cima Falkner, a quasi 3000 metri di altitudine. Tecnici della Provincia, il servizio Geologico e la SAT hanno sorvolato la zona alla ricerca di segnali di valutazione dello stato della roccia. Le immagini della Torre di Vallesinella, la montagna delle Alpi Retiche meridionali, mostrano un cambiamento senza precedenti del profilo della montagna. La visita ha dato la possibilità di documentare in modo sommario il volume di roccia interessato dal crollo e determinare se il materiale crollato a valle abbia raggiunto i sentieri vicini alla zona. Nei prossimi giorni verranno effettuati dalla Provincia di Trento ulteriori monitoraggi più di dettaglio, al fine di evidenziare i volumi crollati, ma soprattutto i possibili dinamismi delle porzioni di vetta non crollate. Come dai modelli sviluppati dal Servizio Geologico della Provincia di Trento, il crollo verso Vallesinella non ha raggiunto il sentiero O316 che collega i rifugi SAT Graffer e Tuckett. Restano chiusi la ferrata Benini e il sentiero 331. Nonostante ciò sabato 2 agosto alcuni alpinisti avrebbero percorso comunque il sentiero Benini. Un comportamento vietato e che, come sottolineato dal presidente della SAT Cristian Ferrari, “può esporre ad un elevato rischio anche i soccorritori”. I geologi della provincia di Trento prevedono altri crolli, un fenomeno che – dicono gli esperti – non può essere fermato: altri collassi sono possibili nei prossimi mesi, anche di entità diversa rispetto a quello che venerdì scorso ha stravolto per sempre la montagna. La stima del totale della massa potenzialmente instabile sarebbe di 700mila metri cubi. Il cambiamento climatico con forti piogge, caldo estremo alternato a freddo all’origine dei crolli.

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