
L’adozione in via definitiva di un orario prolungato per il controllo ordinario del cinghiale tiene conto dei dati registrati durante il periodo di sperimentazione. Per questo animale c’è infatti bisogno di azioni di contenimento sul territorio, per scongiurare rischi per habitat e coltivazioni, ma soprattutto per contrastare i potenziali rischi di introduzione e diffusione di peste suina africana. L’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni ha proposto e ottenuto che dal 1 gennaio 2024 il controllo ordinario del cinghiale venga effettuato fino a mezzanotte. La sperimentazione era iniziata nel settembre del 2022: la proroga delle attività, normalmente svolte fino a due ore dopo il tramonto, per incrementare le possibilità di prelievo approfittando delle abitudini crepuscolari e notturne della specie. I dati della sperimentazione, che si concluderà il prossimo 31 dicembre, confermano già l’efficacia della misura adottata: da una verifica eseguita dal Servizio Faunistico sugli abbattimenti effettuati dal 1° ottobre 2022 al 30 novembre 2023 in modalità di controllo ordinario per i quali è nota l’ora dell’abbattimento (il 67% del totale), quasi il 53% risulta avvenuto tra le due ore dopo il tramonto e le 24.00. Da qui la decisione della Giunta provinciale di confermare in via definitiva, a decorrere dal 1° gennaio 2024, l’orario introdotto in via sperimentale nel 2022, ritenendo tale misura efficace ed efficiente nel contenere le popolazioni di cinghiale distribuite sul territorio provinciale. La delibera adottata lascia immutata la zonizzazione del territorio, che suddivide il Trentino in Area A, dove la presenza del cinghiale è consolidata ed il contenimento va perseguito in modo continuativo da parte dei controllori abilitati, ed in Area B, dove la specie è assente e, al primo avvistamento, il suo ingresso va contrastato rapidamente e con ogni mezzo da parte del personale di vigilanza del Corpo forestale trentino e dell'Ente gestore della caccia.