
Dopo aver lasciato Sociologia gli occupanti nel pomeriggio hanno sfilato nel corteo "No all'economia di Guerra". Erano oltre un centinaio i manifestanti, da piazza Manci a Povo fino alla Fondazione Bruno Kessler accusata di essere, assieme all'Ateneo, "uno degli ingranaggi complice del genocidio": vi è un ruolo bellico anche nell'intelligenza artificiale. I manifestanti chiedono uno stop all'economia della guerra e l'embargo totale verso Israele. In merito alle presunte collaborazioni di Fbk con aziende e istituzioni israeliane la fondazione non rilascia dichiarazioni ma smentisce con una nota, dove precisa “dopo una verifica interna sulle proprie attività rispetto agli ultimi 3 anni risulta che la Fondazione Bruno Kessler non abbia rapporti contrattuali diretti con enti istituzioni o aziende israeliane".