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Divari di Genere: alfabetizzazione finanziaria e violenza economica

Giovedì 06 Novembre - 11:42

La violenza contro le donne non è solo fisica o psicologica. Esiste anche una forma più silenziosa, ma altrettanto devastante: la violenza economica, una forma di abuso in cui il controllo delle risorse economiche viene utilizzato come mezzo per esercitare potere e controllo all'interno di una relazione. Un controllo attivo: impedire di lavorare, negare l’accesso al conto, costringere a debiti o escludere dalle decisioni economiche. Le sue radici sono complesse e multifattoriali, spesso intrecciate con vari aspetti culturali, sociali, economici e psicologici. La mancanza di educazione e alfabetizzazione finanziaria può rendere una persona più esposta al controllo economico, in quanto potrebbe non essere consapevole dei propri diritti o delle opzioni disponibili. Per educare all’alfabetizzazione finanziaria, l’Università di Trento ha organizzato un evento informativo all’interno del ciclo di appuntamenti “Divari di Genere”. La violenza economica è meno visibile, ma lascia segni profondi e il suo peso cresce di pari passo con le disuguaglianze nel lavoro e nella finanza. Secondo un’audizione della Banca d’Italia del 2024, il tasso di partecipazione femminile al lavoro è del 58%, ben al di sotto della media europea, che supera il 70. Le differenze si estendono anche alla sfera finanziaria: l’89% delle donne ha accesso solo a strumenti bancari di base, e appena il 9% partecipa ai mercati finanziari. Le donne senza reddito, disoccupate o casalinghe sono le più esposte alla violenza: tra loro, la percentuale di chi ha subito violenza da parte del partner raggiunge il 79,5%.

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