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Due stanze degli abbracci alla RSA Santo spirito a Pergine

Lunedì 01 Marzo - 18:00

La pandemia sembra non avere fine. Ma la comunità reagisce e cerca nella quotidianità quel calore che il virus impedisce. Si tratta di quelle azioni che sono mancate per lunghi mesi, soprattutto nelle RSA, i luoghi che hanno pagato un prezzo altissimo in vite e umane, ma anche negli affetti penalizzati dall’isolamento. Da lunedì 1° marzo, però, a Pergine, la Casa di Riposo Santo Spirito, una delle più colpite nella prima ondata del Covid, si è dotata di due stanze degli abbracci. E’ stata la Cassa Rurale Alta Valsugana a permetterne l’acquisto, con una donazione di 3mila euro. In una settimana tutti gli ospiti, sono 140, potranno ricevere a turno la visita dei loro famigliari. Come specificano il direttore Gianni Bertoldi e il presidente Diego Pintarelli, sono dodici gli accessi garantiti quotidianamente nella struttura di via Pive e nove in quella di via Marconi: un numero che permette almeno una visita settimanale ai parenti degli ospiti. E tra gli ospiti, grazie alla campagna di vaccinazioni, si registra un numero pressoché totale di vaccinati, tenendo conto che alcuni, superata la fase critica, hanno sviluppato spontaneamente gli anticorpi. Quasi analoga la situazione tra il personale a sottolineare come la sensibilità sanitaria sia davvero molto sentita.

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