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E-commerce in crescita, ma i negozi tengono: Trento guida gli acquisti online

Sabato 27 Dicembre - 08:00

L’e-commerce italiano sfiora i 60 miliardi di euro, ma la fotografia scattata dall’Ufficio studi della CGIA mostra come il cuore del commercio resti ancora nei negozi fisici: circa il 90 per cento delle vendite al dettaglio avviene infatti offline. Un dato nazionale che assume contorni particolari guardando al Trentino-Alto Adige, dove la propensione agli acquisti online è tra le più alte del Paese. Nel 2024 gli acquisti e-commerce B2C hanno raggiunto i 58,8 miliardi di euro, con un italiano su due che acquista online per lo più abbigliamento, scarpe e accessori, ma rappresentano solo il 13 per cento del totale delle vendite al dettaglio. La Provincia autonoma di Trento è in testa alla classifica italiana: quasi un residente su due (49,2 per cento, pari a 268 mila persone) ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno. Anche Bolzano si colloca nelle fasce alte, con il 43,5 per cento dei residenti coinvolti. I dati mostrano però che, nonostante l’esplosione dell’online – cresciuto del 72 per cento rispetto al 2019 - i piccoli negozi continuano a svolgere un ruolo centrale nelle città e nei paesi anche del Trentino e dell’Alto Adige: creano occupazione locale, tengono vivi i centri storici e garantiscono servizi che le piattaforme globali non possono offrire. Non a caso, dove il tessuto urbano è forte e sostenuto da politiche mirate, la resistenza del commercio tradizionale è maggiore. La sfida non è fermare l’e-commerce, ma governare la transizione, e la CGIA suggerisce regole fiscali più eque, affitti sostenibili e strumenti digitali stabili che possono permettere ai negozi di vicinato di competere con l’e-commerce. Perché il futuro del commercio, in Trentino-Alto Adige come nel resto d’Italia, non sarà solo online o solo offline, ma sempre più ibrido.

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