Domenica 22 Ottobre - 11:05

Forse i bisogni cui “Fa la cosa giusta!” rispondeva alla prima edizione non ci sono più, o forse la formula della fiera non è più quella più adatta. Sono questi i dubbi degli organizzatori della fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili alla XIX edizione quest’anno. La fiera paga il dopo Covid in maniera pesante: il record di presenze – ben 13.000 - c’era stato l’anno prima, nel 2018; alla riapertura il calo con il record negativo nel 2022 quando furono registrati solo 7.000 accessi. Anche gli stand sono in calo: nel 2018 erano 220, 190 nel 2022 mentre quest’anno ci si ferma a 140 espositori. Nonostante tutto, l’entusiasmo non manca: in programma degustazioni di olio, vini e cioccolato, cooking therapy, laboratori di creazione di dentifrici naturali e percorsi sensoriali, incontri sui temi propri dell’economia solidale, esperimenti sulle fonti energetiche rinnovabili. Occasioni di incontro, confronto e acquisto solidale, in un mondo nel quale l’esperienza del Covid sembra aver accelerato invece un processo di isolamento e rafforzato la tendenza all’acquisto on-line.