Assemblee Precarie Universitarie (APU) in sciopero contro la precarietà dei ricercatori e i tagli del governo all’Università, hanno chiesto che l’Università di Trento interrompa i suoi rapporti con Israele e trasportato uno striscione con la scritta “Disarmiamo l’Università”, oltre a inscenare un vero e proprio funerale davanti al Rettorato. Il corteo è stato preceduto da una assemblea aperta nella quale i ricercatori si chiedevano “Come sta l’Università”. La risposta è stata chiara: non bene secondo APU che critica quella che definisce una riforma “a pezzi” dell’Università, il definanziamento dei progetti con la fine dei PNRR e l’espulsione del “precariato storico” ossia il definitivo allontanamento di tutti i lavoratori che da troppi anni lavorano senza un contratto stabile. In difficoltà secondo i ricercatori anche l’autonomia e la libertà accademica a causa di bandi che considerano premiali. Infine la denuncia della militarizzazione dell’Università, che sarebbe tale a causa di accordi con Università israeliane e aziende belliche. Il corteo si è svolto senza incidenti, ed è terminato davanti alla porta del Rettorato a Trento in via Calepina, dove i manifestanti hanno dato l’ultimo saluto all’Università pubblica.