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Gestione orsi, Comitato Andrea Papi in Francia

Giovedì 30 Ottobre - 17:47

Incrociare i punti di vista e condividere le esperienze tra regioni europee che vivono una stessa realtà riguardo alla presenza dell’orso. Questo lo scopo del Simposio Europeo sulla protezione degli utenti della montagna dai grandi predatori tenutosi il 22 e 23 ottobre presso la sede del Dipartimento dell’Ariège in Francia. “La sicurezza e la serenità delle persone devono tornare prioritarie, le decisioni in tema di orsi e lupi devono necessariamente coinvolgere chi in montagna ci vive ogni giorno”. Si è detto nelle due giornate, dove sono stati rappresentati molteplici Paesi. Presenti Francia, Spagna, Italia, Slovenia, Andorra, Svezia, Norvegia e Romania. Per l’Italia ha relazionato il Comitato Insieme per Andrea Papi. L’intervento di Cristoforetti si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo della morte il 5 aprile del 2023 di Andrea Papi. Il dramma del giovane solandro ucciso dall’orsa JJ4 nei boschi di Caldes è divenuto un caso emblematico a livello europeo delle difficoltà dei territori pedemontani alpini. Si è parlato delle due iniziative finanziate dall’Unione europea quella francese conservativa degli orsi sui Pirenei e quell’unicum trentino di reintroduzione dell’orso bruno sulle Dolomiti di Brenta: il progetto Life Ursus. Importanti momenti di confronto per capire qual è la via per una possibile convivenza. “Abbiamo importato gli orsi sloveni importiamo anche il sistema di gestione sloveno”. A dirlo il presidente del 'Comitato Insieme per Andrea Papi'. Convivenza uomo- grandi carnivori, la soluzione è in mano all’Unione europea. Rivedere lo status di protezione dell’orso, abbassare lo status come già fatto per il lupo. Questa pare essere l’unica via. L’impegno, riassunto in un documento finale, è quello di continuare la collaborazione delle rete che si è formata: un fronte europeo dei territori rurali.

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