
Il 97% degli elettori si è detto contrario alla presenza dei grandi carnivori nei territori montani. Una bocciatura netta, che conferma il clima di tensione tra comunità locali e fauna selvatica. Nelle Valli Giudicarie sono stati oltre 12mila i cittadini che hanno votato al referendum consultivo popolare sulla presenza di orsi e lupi. Un'affluenza che ha sfiorato il 44% degli aventi diritto, ben superiore a quella registrata nelle ultime elezioni provinciali. Il voto si è svolto dal 15 al 21 settembre in 25 Comuni. A promuovere la consultazione è stato il Comitato Insieme Per Andrea Papi con il Gruppo Giudicariese per la difesa delle popolazioni e dei territori montani, dopo una raccolta di oltre 9.000 firme. Il quesito era semplice ma diretto: "Ritieni che orsi e lupi costituiscano un pericolo per la sicurezza e una minaccia per economia e tradizioni locali?" Per migliaia di cittadini la risposta è stata un “sì” deciso. A Castel Condino si è registrata l’affluenza più alta: 63%. La più bassa a Fiavé, con appena il 26%. A Pinzolo, dove dieci anni fa si verificò la prima aggressione da parte di un orso, ha votato il 42% dei residenti. A Sella Giudicarie, dove sono indagati i cacciatori accusati di aver ucciso un’orsa, l'affluenza ha toccato quasi il 50%. Numeri significativi anche sul piano politico: basti pensare che alle scorse provinciali, partiti come Lega o PD non avevano raggiunto i 4 mila voti nelle stesse aree. La consultazione non ha valore vincolante, ma il messaggio alle istituzioni è forte e chiaro: le comunità di montagna vogliono essere ascoltate.