
Sono in corso gli accertamenti della compagnia dei carabinieri di Borgo Valsugana sul caso della donna di 63 anni che si sarebbe tolta la vita usando un kit per il suicidio acquistato online. La donna avrebbe anche lasciato una lettera per spiegare le modalità del gesto e un biglietto per i famigliari. La notizia è stata anticipata dal Corriere della Sera. I fatti risalgono allo scorso 4 aprile. Sul posto sono intervenuti i militari di Borgo, che hanno svolto raccolto i reperti e hanno informato l'autorità giudiziaria. La Direzione centrale della polizia criminale ha poi scoperto che la donna era nella lista dei clienti di un uomo dell'Ontario che per due anni ha gestito alcuni siti, ora chiusi, dove venivano venduti i kit. L'Interpol ha segnalato nove indirizzi in Italia a cui è stato spedito dal Canada il kit per il suicidio, tra i quali figura anche quello della 63enne trentina. La Direzione centrale della polizia criminale ha già allertato le questure e le compagnie dei carabinieri per rintracciare gli altri otto nomi presenti sulla lista che oggi sono stati tutti rintracciati. I kit sarebbero stati spediti dal Canada da un certo Kennet Law, arrestato il 31 marzo scorso. Sembrerebbe che abbia venduto on line circa 1.200 kit a persone residenti in 40 Paesi diversi. Le indagini sulla vendita online di kit per il suicidio è iniziata nella municipalità di Peel, nell'Ontario, dopo la segnalazione di sette decessi per suicidio nel Regno Unito e tre negli Stati Uniti, tra cui un 17enne.