La delegazione del Trentino Alto Adige partita per partecipare in Egitto alla “Global March to Gaza” e bloccata all’aeroporto de Il Cairo, dopo le lunghe trattative sono al momento in auto confinamento in albergo. “Lo facciamo per tutelarci” - spiegano - “nel frattempo attendiamo comunicazioni ufficiali da parte delle autorità e dell’organizzazione italiana della Global March to Gaza”. Una vera e propria odissea per i nove attivisti a cui, poco dopo il loro atterraggio, sono stati requisti telefonini e passaporti, trattenuti negli stanzini dello scalo internazionale per 12 ore. Da Il Cairo il video messaggio, a parlare il portavoce Tommaso Pode che racconta la loro esperienza. “La situazione in città è piuttosto calda” – racconta il portavoce della delegazione del Trentino Alto Adige - “con numerosi controlli della polizia negli alberghi dove soggiornano i vari sostenitori della marcia”. 54 le delegazioni da tutto il mondo per l’iniziativa che ha l’obiettivo di facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione della Striscia che vive sotto l'assedio israeliano. “Dai negoziati di questa mattina” - spiega Tommaso Pode - “non sembrano esserci state molte aperture da parte del governo egiziano”. Gli attivisti però attendono fiduciosi – la marcia sottolineano è pacifica e nonostante tutto rimane alto l’umore tra i componenti della delegazione che lanciano un appello per Gaza. videomessaggio