Parola d’ordine: speranza. Questo il messaggio dell’arcivescovo di Trento, Monsignor Lauro Tisi, alla Diocesi e alla comunità trentina per il Giubileo. “La guerra, che sembra minare alla radice il futuro di molti popoli in ogni angolo del pianeta, accanto alla stanchezza delle nostre relazioni familiari e professionali – ha aggiunto Tisi, - danno la percezione di essere quasi dei burattini di un sistema politico-economico che, talvolta, non si adopera per il bene comune ma tende a perseguire l’interesse personale o di parte”. Ed ecco allora che, in un contesto come questo, la speranza assume un ruolo ancora più importante. Secondo Tisi, i pellegrini di speranza già non mancano. Sono “coloro che non s’arrendono al catastrofismo” e ad “ogni alba si alzano per compiere il proprio dovere in una logica di servizio e di gratuità”, i giovani che “davanti a un orizzonte sempre più carico di incertezze e di illusioni, non ammainano la bandiera dell’entusiasmo e della creatività”, gli anziani che “non si preoccupano di aggiungere giorni alla vita, ma pensano piuttosto ad aggiungere vita ai giorni” o coloro che non s’attardano in logiche ecclesiali paludate e stantie. Il Giubileo, lo ricordiamo, si aprirà a Roma la notte di Natale e domenica 29 dicembre in tutte le Diocesi, compresa quella di Trento.