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Inchiesta a Trento, arrivano i ricorsi

Giovedì 05 Dicembre - 18:23

La sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi è stata la prima a depositare l'istanza di riesame, a pochi giorni dall'ordinanza del Gip di Trento che ha disposto gli arresti domiciliari per nove delle 77 persone coinvolte nella maxi inchiesta su una presunta associazione a delinquere per condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige. Le posizioni dei soggetti per i quali la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento ha chiesto e ottenuto le misure cautelari, tra cui l'ex senatore Vittorio Fravezzi e l'imprenditore Paolo Signoretti, potrebbero chiarirsi già nei prossimi giorni, quando sono previsti gli interrogatori di garanzia. Venerdì 6 dicembre davanti al Gip compariranno la sindaca Santi e l'architetto Rossa, mentre le altre udienze si svolgeranno la prossima settimana. Già all’indomani dell’ordinanza la direzione provinciale del Pd aveva chiesto al sindaco di Arco, Alessandro Betta, e alla consigliera comunale Tiziana Betta di autosospendersi dal partito. Entrambi sono iscritti nel registro degli indagati. L’accaduto ha in ogni caso scosso il Trentino: Cgil, Cisl, Uil, Arci, Acli e Anpi hanno organizzato un presidio della società civile sabato 7 dicembre alle 10.30 a Riva del Garda. “È necessaria una mobilitazione delle persone e delle coscienze che, al di là della ricerca delle responsabilità che competono alla magistratura – scrivono gli organizzatori in una nota - innalzi il livello di attenzione da parte della società trentina nei confronti della legalità".

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