Si sgonfia l’Inchiesta Romeo, il terremoto giudiziario che per un anno ha fatto tremare il Trentino Alto Adige. Dodici mesi fa l’inchiesta della Procura di Trento sui presunti intrecci illegali fra politica e mondo imprenditoriale locale aveva portato a un totale di otto arresti e 77 persone indagate per reati quali associazione a delinquere, turbativa d'asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite. In manette erano finiti l’ex sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager e l'imprenditore trentino Paolo Signoretti. La Procura ipotizzava l’esistenza di un’associazione a delinquere che coinvolgesse Santi, Hager e Signoretti, con l’imprenditore austriaco Renè Benko a dirigerne le operazioni. Sotto la lente degli inquirenti le grandi operazioni immobiliari dell’ex Cattoi di Riva del Garda e il WaltherPark di Bolzano. Ma a poco più di un anno di distanza dallo scoppio dello scandalo, gli inquirenti hanno richiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione delle accuse più gravi nei confronti degli indagati, per mancanza di prove sufficienti a sostenere l’accusa in sede dibattimentale. Caduti 35 capi d’accusa, ne restano in piedi 21. Se il gip di Trento dovesse accogliere la richiesta dei pm Alessandro Clemente e Federica Iovene, l’inchiesta sarebbe perderebbe la sua colonna portante. Hager e Signoretti resterebbero comunque indagati per reati minori, soprattutto fiscali o contro la pubblica amministrazione. Stessa sorte per l’ex sindaca di Riva del Garda Cristina Santi. Uno scenario che, salvo colpi di scena, escluderebbe anche il coinvolgimento di Benko, attualmente detenuto in custodia cautelare nel carcere di Innsbruck, a seguito dell’inchiesta sul crac Sigma condotta dalla Procura di Vienna. Il dietrofront degli inquirenti ha scatenato la dura reazione della Lega, a difesa di Santi. "Mentre la vicenda si sta sgonfiando, non possiamo non considerare come la vita di Cristina sia stata rovinata dalle azioni della magistratura". Il messaggio diffuso da Diego Binelli, segretario politico del Carroccio in Trentino. Al momento l’ex sindaca di Riva del Garda preferisce non rilasciare ulteriori dichiarazioni.