“La mia storia sulla pelle”, è il titolo della mostra a Palazzo Geremia a Trento per spiegare con immagini e parole l’adozione, come un ponte tra origini, appartenenza, identità e legami.. Un percorso di alfabetizzazione all’adozione, dunque con l’obiettivo di abolire tutti i luoghi comuni che caratterizzano la realtà adottiva attraverso le storie emozionanti narrate con i tatuaggi, usando l’arte della fotografia.Il tatuaggio dunque come mezzo espressivo per parlare di quanto le proprie radici siano segni indelebili e permanenti, di quanto sia forte il bisogno di connettersi con la propria storia e integrare il passato con il presente per dare continuità alla propria identità. “La mia storia sulla pelle” da concorso promosso dal Centro di terapia dell’Adolescenza di Milano è diventata una mostra fotografica che racconta storie di vita. Un tema, che sarà al centro di un convegno a Trento il 19 novembre. Per riflettere su un fenomeno in calo. In Trentino si parla di 20 casi all’anno, accompagnati nel percorso dall’Equipe adozioni in seno alla Provincia.