“Dopo il tentativo fallito di aprire, anche solo parzialmente, il comprensorio della Panarotta per la stagione invernale in corso, è tempo di elaborare una proposta condivisa per la frequentazione della montagna. Una proposta che si discosti dallo sci alpino per come lo conosciamo e da nuove opere non sostenibili”. Comincia con queste parole il comunicato sottoscritto da 23 associazioni e movimenti del territorio da Legambiente a WWF, da Italia Nostra a Rete Climatica Trentina, fino a Vicini al Lagorai ODV e Slow Food. “Ribadiamo la nostra ferma opposizione a qualsiasi ipotesi di investimento pubblico per la costruzione di un bacino o di un vascone artificiale destinato alla produzione di neve programmata” continua la nota. Le associazioni chiedono una rete collaborativa tra enti pubblici, APT, operatori del settore, SAT, associazioni sportive e culturali, guide e altre realtà del territorio, invocando la regia della Provincia nella persona dell’assessore Failoni, con Trentino Sviluppo e la Comunità Alta Valsugana e Bersntol. L’idea è di ripensare il comprensorio in modo razionale e sostenibile. “Si potrebbe – ipotizzano - ridimensionare l’area sciistica adattandola alle esigenze di famiglie e principianti, con l’allestimento di campi scuola per l’apprendimento dello sci, utilizzando le infrastrutture già presenti”. Il modello è quello austriaco, ma anche quello dei Piani di Artavaggio in Lombardia. “La Panarotta – concludono le associazioni - ha ora l’opportunità di essere il primo esempio in Trentino a intraprendere un percorso autentico di sostenibilità economica, ambientale e sociale”.