Una variante di 23 chilometri che, a sud dell’abitato di Marco passa sotto la stazione attuale di Rovereto per ritornare in superficie dopo l’abitato di Besenello e riallacciarsi alla linea esistente. Si tratta della soluzione ritenuta più idonea, anche in termini di sostenibilità, per il tracciato del bypass ferroviario di Rovereto, come illustrato in Consiglio comunale. Alla riunione del Consiglio hanno partecipato il Commissario del Governo per l'opera, Paola Firmi, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, l’amministratore delegato e direttore generale di RFI Gianpiero Strisciuglio e la sindaca Giulia Robol, "Oggi presentiamo una prima ipotesi progettuale - sono state le parole del presidente Fugatti - si tratta di un percorso aperto che potrebbe proseguire se si trova la condivisione della comunità. Va però evidenziato un aspetto importante - ha aggiunto il presidente - attualmente su questo progetto non c'è finanziamento che andrà individuato da RFI successivamente, ma solo se c'è la condivisione del progetto da parte del territorio". Il documento di fattibilità delle alternative progettuali, illustrato nel corso della serata e frutto di un'analisi approfondita che ha messo a confronto le varie soluzioni, è il primo passo verso la successiva fase di progettazione di fattibilità tecnico economica. Il tracciato del bypass ferroviario riguarda il potenziamento della linea dedicata al traffico merci: provenendo da sud, i treni si staccheranno dalla linea storica prima dell'abitato di Marco per entrare poco più a nord in galleria e scendere progressivamente fino a una profondità di circa 70 metri nel sottosuolo, per il tratto di attraversamento dell'area urbana di Rovereto, in corrispondenza del sedime della linea storica attuale. Si rientrerà in superficie a nord di Besenello, nella zona di Acquaviva, per ricongiungersi col tracciato esistente. I convogli transiteranno proprio sotto l’attuale stazione di Rovereto La lunghezza complessiva della variante è di circa 23 chilometri, di cui 16 in galleria.