
E’ arrivata nelle ore scorse la sentenza del processo Perfido sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Trentino. La pena più alta (12 anni) è stata presa da Giuseppe Battaglia, che secondo gli inquirenti rivestiva un ruolo apicale nel sodalizio. Pietro Battaglia ha preso 9 anni e 8 mesi, la moglie di Giuseppe Battaglia, Giovanna Casagranda, 58 anni, ha preso 9 anni e 4 mesi. Undici anni e 8 mesi per Mario Giuseppe Nania, 43 anni, considerato il "braccio armato" del gruppo. Dieci anni a Demetrio Costantino, 56 anni, riconosciuto come colui che dava istruzioni agli altri affiliati su come eludere i controlli della polizia e su come effettuare comunicazioni riservate. Antonino Quattrone, 50 anni e Domenico Ambrogio, 43 anni, sono stati rispettivamente condannati a 8 anni e 8 mesi ed a 8 anni. L'accusa ha ribadito la gravità delle condotte rilevate a partire dal dicembre 2014, quando il pestaggio di un operaio cinese fece uscire tutta la vicenda.