Il nostro obiettivo è implementare in modo mirato e capillare, nei prossimi due anni, i concetti di tutela nel lavoro con bambini e giovani in Alto Adige". Lo annuncia l'assessore Philipp Achammer. Il leitmotiv è "attento, coerente e sostenibile". Con ciò, la Provincia intende reagire alla crescente importanza del lavoro di prevenzione e della sicurezza professionale nelle strutture educative. In Germania e Austria, i concetti di tutela sono spesso un requisito per ottenere finanziamenti pubblici. Gli educatori e le altre figure professionali del settore devono garantire ai bambini e ai giovani un ambiente sicuro, come anche supporto. Ma soprattutto quando si verificano casi di abuso di potere, violenza strutturale o sessualizzata, devono sapere come agire correttamente. "Non si tratta solo di proteggere bambini e giovani all'interno della struttura, ma anche di essere sensibili alle situazioni che potrebbero vivere al di fuori di essa e di reagire di conseguenza", spiega Achammer all'ANSA. L'assessore ritiene che la situazione in Alto Adige possa essere migliorata e considera una regolamentazione simile a quella vigente in molte zona della Germania e dell'Austria applicabili anche per il nostro territorio - "ovviamente non subito, ma forse dopo un periodo di transizione in cui un simile sistema potrebbe essere introdotto", aggiunge. Per la primavera 2026 è prevista una conferenza online con enti gestori, le federazioni di settore e la rete del lavoro giovanile. Inoltre, verrà messo a disposizione materiale di lavoro specifico, affinché possano successivamente essere elaborati e attuati i propri concetti di tutela. "L'introduzione dei concetti di tutela rappresenta un passo significativo per la protezione dei bambini e dei giovani in Alto Adige. Rafforza la professionalità delle strutture, protegge in modo più efficace bambini e adolescenti e crea al contempo maggiore sicurezza e capacità di azione per i professionisti dell'educazione", conclude Achammer.