Il cuore della città di Trento è terreno fertile per l’arte del Bonsai con la mostra-incontro curata da Remo Gabrielli inserita all’interno del festival Fiori al Centro che portato un pezzo di Giappone in piazza Cesare Battisti. Zelcova nire, equiseto nano, cotogno giapponese, il biancospino azalea. Dalle specie nipponiche agli abeti e ai larici dei boschi trentini che possono diventare delle vere e proprie miniature nelle mani degli esperti di questa antica arte botanica che trae le sue origini dall’impero cinese, ma che diventa ciò che conosciamo grazie al Giappone. Piante, arbusti e alberi del bosco, quel che lo sguardo incontra si può trasformare in un bonsai. “Bon-sai” letteralmente “piantata in un vaso”. L’evoluzione di questi alberi in miniatura non è naturale, bensì guidata dalla mano dell’uomo, mediante un continuo lavoro. L’arte del Bonsai consente di riprodurre in miniatura alberi maestosi, ma alcune specie per via dei frutti vengono tralasciate a favore di piante con frutti di dimensioni minori come il caco giapponese. Come tutte le pratiche zen, anche il Bonsai, si fonda sulla ricerca di una perfetta sintonia tra uomo e natura.