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Lo studio sul bullismo nelle scuole della Valsugana

Sabato 27 Settembre - 08:32

Oltre 3mila studenti e studentesse, 1700 genitori e 640 docenti e Ata hanno partecipato all’indagine sul bullismo realizzata nell’ambito del progetto Bullifree che coinvolge 10 Istituti scolastici della Valsugana. Il progetto è promosso da Etika, offerta di Dolomiti Energia ideata con il Gruppo cooperativo riservata ai soci delle Famiglie Cooperative e ai soci e clienti delle Casse Rurali Trentine. L'84% degli studenti afferma di stare bene o abbastanza bene a scuola. Di fronte ad un episodio di bullismo, quasi la metà degli studenti ritiene sia opportuno intervenire mentre il 17% pensa che a volte possa risultare rischioso. Se hanno bisogno di aiuto, si rivolgono soprattutto a figure adulte: ai propri genitori e ai propri insegnanti. Gli studenti sono consapevoli che il bullismo è "un fenomeno grave I luoghi dove potenzialmente possono accadere atti di bullismo sono "bagni, spogliatoi e altri locali isolati". L'indagine ha approfondito anche la diffusione di tecnologie attraverso le quali possono manifestarsi atti di cyberbullismo. Sia studenti che adulti sottolineano unanimi che la rete è un "luogo" potenzialmente a rischio. I risultati dicono che la maggior parte dei ragazzi ha ricevuto un cellulare fra i 9 e i 13 anni e che il tempo medio di utilizzo giornaliero è pari a 121 minuti. Il telefono viene utilizzato soprattutto per ascoltare la musica (72%) per guardare video o film (60%), ma anche per studiare (59%). "Solo" dal 45% per chattare e navigare sui social network.

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