Direttiva Habitat, c'è il via libera da parte dei Rappresentanti Permanenti dei 27 alla modifica dello status di protezione del lupo, l'ok definitivo potrà arrivare a maggio dal Parlamento europeo. Oggi a Roma l'audizione sul tema con la Commissione Politiche Ue. Con il declassamento dello status del lupo spetta ai singoli Stati decidere come procedere. Alla Camera una legge che prevede l'imposizione ministeriale del numero di lupi abbattibili. Una misura che Trento non può accettare. C’è scontro con Roma su una legge approdata alla Camera e che riguarda il numero massimo di lupi abbattibili ogni anno. La Provincia di Trento in audizione con la Commissione Politiche Ue ha sollevato il problema nella discussione della modifica della Direttiva Habitat perché – se lo status del lupo dovesse davvero passare da specie “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta” sarebbe lo Stato italiano a dover decidere come e se intervenire sul livello di tutela del lupo. La specie potrà rimanere tra quelle particolarmente protette, tra quelle cacciabili o, ancora, tra quelle non cacciabili. Grazie alla legge sul controllo della fauna selvatica, però, in ogni caso per la gestione del patrimonio zootecnico, tutela del suolo, motivi sanitari, selezione biologica, tutela del patrimonio storico artistico o tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, le regioni possono provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo viene praticato mediante l’utilizzo metodi ecologici su parere dell’istituto nazionale per la fauna selvatica. Se tali metodi si rivelano inefficaci, le regioni posso autorizzare piani di abbattimento, non solo con personale del Servizio forestale ma anche con l’ausilio della regolamentazione dell’attività venatoria. È, in sostanza, quello che già accade per il cinghiale. Inoltre i Presidenti delle province autonome, d’intesa con i ministri competenti e previo parere dell’Ispra, possono disporre, per periodi determinati, variazioni dell’elenco delle specie cacciabili. Alla Camera però in queste ore si discute un disegno di legge sugli ecosistemi montani che prevede l’emanazione di un decreto annuale da parte del Mase e del Ministero dell’agricoltura che determini il tasso massimo di prelievo del lupo. In sostanza sarebbero i ministri competenti a decidere ogni anno quanti capi sono abbattibili, spostando l’applicazione della Direttiva Habitat sul lupo da Trento a Roma. Una legge che il Trentino non può accettare perché lederebbe le prerogative provinciali.