Dopo il cordoglio, la volontà che la morte di Sara Piffer, travolta e uccisa da un’auto venerdì scorso mentre si allenava in bici, non venga dimenticata e anzi diventi un monito: il mondo del ciclismo trentino in lutto reagisce chiedendo un cambio di passo. Sono due le azioni: innanzitutto iniziative di sensibilizzazione e ricordo; c’è poi la richiesta di spazi per allenarsi in sicurezza: si parla di zone 30 e di bike line, ossia una segnaletica stradale che separi i ciclisti dalla carreggiata dedicata alle auto, di formazione nelle aule delle scuole guida e anche di spazi dedicati, in particolare un ciclodromo a Trento. (Nella foto Renato Beber, Presidente Comitato Federciclismo della Provincia Autonoma di Trento)