
La procura antidoping ha richiesto due anni di squalifica per il pattinatore di figura su ghiaccio Daniel Grassl, colpevole di aver saltato tre controlli antidoping. Il 21enne non è stato trovato positivo ad alcuna sostanza, ma avrebbe violato il Codice mondiale antidoping saltando, appunto, tre controlli. Secondo quanto riferito dai suoi legali, l’atleta delle fiamme oro avrebbe saltato gli accertamenti a causa di un problema tecnico legato al sistema di tracciamento dei controlli stessi. Ogni atleta infatti, su una piattaforma dedicata, deve comunicare i suoi spostamenti con un calendario giornaliero, in modo da essere sempre rintracciabile. Secondo l’antidoping, Grassl avrebbe segnalato di trovarsi presso il suo indirizzo italiano, mentre in realtà era a mosca. Come detto, i legali del pattinatore parlano di un semplice errore tecnico nel tracciamento. “Daniel si difendera’ in tribunale. non ha saltato volontariamente alcun controllo”, spiegano dal suo entourage. Anche nel peggiore dei casi, e in quindi in caso di squalifica, le Olimpiadi Milano Cortina 2026 non dovrebbero essere a rischo. Dipende ovviamente tutto dall’andamento del processo che si svolgerà nel corso del 2024.